RIFLESSIONI

“L'esperienza chiave della mia vita la feci molto tempo fa in posto molto lontano da qui, sul Nanga Parbat nell'Himalaya. In quell’occasione ho sperimentato in una sorta di percezione allargata che la mia esistenza si svolgeva su due diversi livelli della coscienza. Era come se nel cervello si fosse spostato qualcosa. Ero consapevole che la morte e la vita erano reali nello stesso momento e diventavano quasi contemporaneamente una parte della mia biografia. Questo spostamento temporale mi è rimasto impresso: era l'esperienza della mia morte e al tempo stesso la storia impossibile del mio sopravvivere. Quella traversata del 1970, da sud a nord-ovest, per me ha significato molto di più che non un passaggio in senso geografico: è stato un travalicare i confini, da qui all'aldilà, dalla vita alla morte e dalla morte alla vita.“